giovedì 16 febbraio 2012

Education for dummies: la gestione dei conflitti

Immagino che qualunque mamma-di-due (e a maggior ragione di tutti i numeri superiori...sante donne) si ritroverà in questa amena situazione.
 
Siamo a casa, magari dopo una giornata all'asilo e al lavoro, ma anche no.
 
Tu devi:
  • stirare
  • cucinare
  • fare otto lavatrici
  • chiamare la zia Domitilla
  • spulciare il cane
  • (ecc)
Quei due bassetti lì devono solo ed esclusivamente:
  • mantenersi in vita e in salute
  • evitare di distruggere almeno i mobili e i muri portanti
  • e magari intrattenersi tranquillamente per...un paio d'ore?
Direi che la soluzione migliore sarebbe una partita a scacchi, o la lettura di un bel libro, o meglio ancora una bella seduta di meditazione.
 
Ma quei due hanno insieme 5 anni.
La grande è una Principessa spodestata dal trono, ma che ha comunque ambizioni di potere sul mondo e adora le bamboline di carta.
Il piccolo è stato affettuosamente soprannominato dal nostro quattrenne vicino di casa "Giulione dannato bestione" e ha una atavica passione per tutto ciò che può mordere masticare ingoiare.
 
Il limite di convivenza dei due nella stessa stanza in modalità pacifica si aggira intorno ai due minuti e mezzo, dopo di che, alternativamente:
  • lui/lei prende un qualsiasi oggetto (peluche, libro, pantofola, cucchiaio, telefono) che prima lei/lui manco vedeva, ma adesso le/gli è indispensabile, oppure
  • lui/lei strappa di mano all'altro/a il gioco con cui sta giocando oppure
  • lui riduce la bambola di cartoncino in una palla di carta e bava buona per la cartapesta (o comunque distrugge qualsiasi cosa con cui lei stia giocando) oppure
  • lei si mette appollaiata sulla spalliera del divano e gli tira le cose in testa: lui non si lamenta per il bombardamento, ma rosica mostruosamente perché non ce la fa ad arrampicarsi fin lassù. Oppure, lei sale per le scale e si chiude dietro il cancellino e lo sfotte da lassù mentre lui tenta di scardinare il cancello stesso.
Comunque sia, finisce sempre con qualcuno che piange.
In genere lui piange di frustrazione perché non riesce a fare le cose che fa lei, lei piange di rabbia perché lui le ruba i giochi (e assicuro che è impossibile riprenderli) o glieli distrugge.
 
Poi ovviamente si malmenano: lui la schiaffeggia senza pietà, poi le strappa i capelli e in ultima istanza la morde. Devo dire che lei si trattiene, non lo cazzotta poi tanto: non ho capito se ciò sia frutto della mia buona educazione o del fatto che lo teme, in quanto lui è molto più forte di lei.
 
 Alla fine piangono tutti e due, volume sette miliardi e mezzo di decibel.
 
Come la colomba di Noè porto pace, e si rientra nel loop.
Due minuti e mezzo e via.
Per n volte.
 
La domanda è: C.... fa la mamma in questi casi?
 
In genere io applico la filosofia "finché non si mettono in pericolo di vita, se la sbrighino da soli": intervengo solo se il litigio si protrae troppo a lungo - e qua l'intervallo di tempo dipende da n fattori tipo la mia stanchezza, il periodo del mese, il mio scazzo ecc., se urla e pianti rischiano di mandare in frantumi i cristalli di Boemia oppure se veramente uno dei due sta per finire all'ospedale.
 
Non mi va di tartassare la povera Princi con la barbosa predica "tu sei grande e lui è piccolo", perché cavolo, è piccola anche lei!
Io penso che a quattro anni i giocattoli siano più o meno TUTTO, e se un nano te li ruba e te li rompe he devi fare? Offrirgli un caffè? Ovvio, piangi e lo picchi.
 
Insomma, questi due sono come i famosi ricci della favola: devono imparare a gestire gli aculei per non pungersi, dal momento che dovranno convivere per altri 14 anni (perché a 18 anni se ne andranno di casa, VERO????).
 
(dopo tre minuti lo ha preso a cucchiaiate in fronte e lui le ha sputato addosso la pasta)
 

9 commenti:

  1. Ecco, hai descritto perfettamente le mie serate!
    Anche io li lascio fare, perchè ancora la grande ha una sorta di rispetto che la spinge a non toccarlo, e quindi a parte i vaghi tentativi di lui, a botte ancora non finiscono.
    Il problema ora sono i pianti contagiosi, se lui piange, lei piange, e non so perchè viene da piangere pure a me, ma dalla rabbia :)
    tu dici 18 anni, eh??

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    1. anche prima...tipo, se a 16 li mandiamo a studiare all'estero?

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  2. a me succede esattamente lo stesso. se sono in camera con loro, giocano bene, anche separatamente, ma appena mi allontano, Luca inizia a piangere (perchè Matteo non è cosi elegante come la Princy, e diciamo che si fa valere per bene!). io vado, controllo, cerco di non sgridare troppo Matteo...e torno di là, magari a pulire o cucinare. Tempo 3 minuti e succede lo stesso. a volte mi fa impazzire sta cosa, perdo le staffe e sbraito. e mi sento in colpa perchè, come dici tu, anche Matteo che ha solo 3 anni e mezzo è pèiccolo! va bhe, sopportiamo e cerchiamo di andare avanti, penso che poi le cose andranno meglio e quando i ns piccoli saranno più grandi, riusciranno a convivere bene. un bacione, erika

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  3. che splendidi! e comunque, sì: a 18 anni se ne andranno di casa (o ce ne saremo già andate noi...)
    Baci!

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  4. li mettiamo tutti su una corriera a 18 anni?

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  5. Ohmiodddddio ho visto il mio futuro nel tuo post!! :)

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  6. ecco, mi hai fatto venire l'ansia.
    e io che mi credevo un genio ad averne fatti 2 in 2 anni, che un pò di sacrificio e poi torno libera e bella....

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