lunedì 26 marzo 2012

Aria di primavera

E' inutile, i bambini devono, DEVONO stare fuori.
Correre, rotolarsi nell'erba, urlare, sudare, sporcarsi fino alla radice dei capelli.
Guardare uno, due, dieci bambini che giocano all'aperto, liberi di scorrazzare senza pericolo è quanto di più bello si possa immaginare...non so, a me da una gioia grandissima, perché mi sembra proprio che sia quello il loro posto. Liberi di toccare, annusare, cadere e rialzarsi, rincorrersi, guardare fino a che lo sguardo riesce a spingersi.

Ieri è stata una giornata come capitano raramente (perché? perché??), con tanti amici riuniti all'aperto a mangiare, chiacchierare e ridere.
Tanti bambini, i bambini che abbiamo avuto dopo aver vissuto tante cose insieme, tanti qualche anno fa...e pensare che pensavamo a tutt'altro che fare figli all'epoca. Alla fine ci divertivamo, come loro.

Tanti bambini, di età diverse ma non troppo, scatenati sotto un bel sole primaverile.
E per una volta, chi se ne frega se non mangia niente, è troppo presa dal gioco.
Chi se ne frega se si rifiuta di fermarsi un attimo a farsi soffiare il naso o a darmi un bacino (non mi ha detto una parola per tutto il pomeriggio!).
Chi se ne frega se la riacchiappo alle sei lurida come un porcellino, e poi devo pulire la doccia con la candeggina che è tutta nera.

Mamma, vorrei scrivere in un quaderno che mi sono divertita tantissimo.

E alle nove stramazza nel letto, e profuma di primavera, il mio amore.

mercoledì 21 marzo 2012

Piccole lettrici crescono

L'influenza ci ha segregate in casa sole solette per sette lunghi giorni, e fra un capriccio e l'altro, un aresol e un antibiotico, un cartone e l'altro una sessione di yoga e l'altra abbiamo avuto tutto il tempo per leggere e leggere e ancora leggere...entrambe spaparanzate sul divano, fra i cuscini, con una calda copertina addosso e magari un biscottino da sgranocchiare.

E ieri sera abbiamo letto l'ultima pagina, ridendo divertite anche se un po' dispiaciute che fosse finito.

Pippi Calzelunghe, di A. Lindgren

Anche se mi spremessi il cervello fino a domani non riuscirei a dire niente di originale e non già detto su questa buffa e imprevedibile bambina con le lentiggini e le treccine rosse.

Pippi è coraggiosa e autonoma: vive da sola ma non ha paura di niente, cucina da Dio e si occupa della casa e gestisce tranquillamente il suo piccolo gruzzolo di monete d'oro!

Pippi è smisuratamente forte: riesce a sollevare un cavallo senza nessuno sforzo! Ma in genere usa la sua forza per difendere sè e gli altri dai cattivi, o per divertirsi un po'.

Pippi è un po' strana: dormire coi piedi sul cuscino o tuffarsi di testa nelle pozzanghere non è roba da tutti.

Pippi è un'amica generosa e leale, non ha pregiudizi né chiusure verso niente e nessuno, è limpida e accogliente come solo i bambini sanno essere quando sono veramente "liberi".

Pippi è anticonformista: non accetta come risposta "questo non si fa perché non sta bene". Lei chiede sempre "perché", e se la risposta non è soddisfacente, beh...

La Princi è una grandissima fan di Pippi: è assolutamente stregata da questo strano mix di trasgressione e positività, e se a volte resta un po' a bocca aperta per certi comportamenti "politicamente scorretti" (ma come, Pippi non va a scuola? e va a letto tardissimo, quando vuole lei? prende a calci nel sedere I POLIZIOTTI? Si arrampica sul tetto?), la generosità e bontà di Pippi sono sempre rassicuranti.
E vorrebbe tanto un cavallo da tenere in veranda e un piccolo Signor Nilsson da coccolare.

Io amo tantissimo Pippi perché è immensamente diversa da tutte le principessine, le fatine, le ballerine, o anche le orfanelle o le povere-ma-belle che riempiono la letteratura per l'infanzia.
Le voglio bene, perché è un modello positivo.

Fatelo leggere ai vostri bambini - e soprattutto alle bambine!

lunedì 19 marzo 2012

Scampati al lazzaretto, come Renzo e Lucia

Preparavo perline e festoni, mi allenavo su dolci e biscotti, scrivevo freneticamente mail e messaggini alle mamme delle amichette-streghe.
Poi è arrivato un carico di bacilli che come un tornado ha investito casa mia, facendoci cadere tutti come birilli: prima il più piccolo e inconsapevole untore, poi Babbo, La Princi, e alla fine, quando già mi congratulavo con me stessa per la qualità delle mie difese immunitarie, io.
E' stata la nostra prima esperienza di malattia condivisa e sinceramente spero anche l'ultima.

Babbo e Anna sono usciti di casa solo un paio di giorni fa, schermandosi dal sole manco fossero vampiri, e i colorito in effetti è proprio quello, verde grigiastro con occhiaia violetta annessa. Dimagriti da far pietà, che un po' mi sono vergognata a mandarli in giro.

Io sono a dieta, quantomeno la settimana di mood moribondo ha aiutato.

Inutile dire che la festa di Anna, rimandata di una settimana e poi di un'altra è miseramente stata cancellata.

piccolo ammalato

Finalmente abbiamo riposto areosol, termometri (stramaledettissimi termometri digitali!!!) e la cassetta dei medicinali...e d'ora in poi spero che annuseremo solo il profumo dei nostri tulipani, che incredibilmente, nonostante le (inesistenti) cure a loro riservate, stanno trionfalmente spuntando in giardino.

giovedì 8 marzo 2012

Di malati e di feste

E mentre Babbo e figlio condividono termometri, areosol e fazzolettini con quasi 80° di febbre in due, io lavoro alacremente (ovviamente di notte) all'organizzazione del party per le piccole streghe...

lunedì 5 marzo 2012

Il nostro primo libro: eccoli qua!!!

Nel week end abbiamo finito di leggere Il mago di Oz e ci è piaciuto così tanto che ci siamo armate di carta e colori e abbiamo fatto un bel ritratto di tutti i personaggi!

I quadrettini del vestitino e Totò sono opera della mamma
(e la Princi ha avuto a che ridire: "Totò sembra una mucca", ha detto.)
Non è bellissimo??? Il mio preferito è lo Spaventapasseri "con tutte le PAGLIE intorno".