E' inutile, i bambini devono, DEVONO stare fuori.
Correre, rotolarsi nell'erba, urlare, sudare, sporcarsi fino alla radice dei capelli.
Guardare uno, due, dieci bambini che giocano all'aperto, liberi di scorrazzare senza pericolo è quanto di più bello si possa immaginare...non so, a me da una gioia grandissima, perché mi sembra proprio che sia quello il loro posto. Liberi di toccare, annusare, cadere e rialzarsi, rincorrersi, guardare fino a che lo sguardo riesce a spingersi.
Ieri è stata una giornata come capitano raramente (perché? perché??), con tanti amici riuniti all'aperto a mangiare, chiacchierare e ridere.
Tanti bambini, i bambini che abbiamo avuto dopo aver vissuto tante cose insieme, tanti qualche anno fa...e pensare che pensavamo a tutt'altro che fare figli all'epoca. Alla fine ci divertivamo, come loro.
Tanti bambini, di età diverse ma non troppo, scatenati sotto un bel sole primaverile.
E per una volta, chi se ne frega se non mangia niente, è troppo presa dal gioco.
Chi se ne frega se si rifiuta di fermarsi un attimo a farsi soffiare il naso o a darmi un bacino (non mi ha detto una parola per tutto il pomeriggio!).
Chi se ne frega se la riacchiappo alle sei lurida come un porcellino, e poi devo pulire la doccia con la candeggina che è tutta nera.
Mamma, vorrei scrivere in un quaderno che mi sono divertita tantissimo.
E alle nove stramazza nel letto, e profuma di primavera, il mio amore.