martedì 29 novembre 2011

Il cervello dei bambini e i costruttori di persone

Non intendo il cervello dei miei  bambini, anche se ovviamente sono quelli che mi trovo sotto gli occhi ogni giorno, ma insomma, parlo in generale, perché a parte casi particolari suppongo che siano tutti simili.

E niente, mi stupisco di quanto la mente infantile sia miracolosa.
Come un baule vuoto da riempire di tesori, come un enorme muro bianco da coprire di colori e disegni, come un momento di silenzio da far suonare di voci, sussurri e musica.

Anna, soprattutto, si rivela ricettiva all'ennesima potenza e curiosa come solo una bambina che scopre il mondo può esserlo: osserva, ascolta, percepisce e raccoglie tutto.
E poi quella macchinetta incredibile che ha nella testa inizia a girare girare girare e rielabora tutto...e allora ecco le mille domande, ecco le lunghe conversazioni e i racconti ai nonni, ecco i giochi nuovi e le storie inventate e i disegni in cui ritornano (meraviglia!) le cose che ha visto e imparato.
E la memoria ferrea, infallibile, che solo un bambino piccolo può avere, perché è ancora un campo da seminare, non come la nostra che sembra una stanza affollata in cui è difficile stipare altre persone e altre cose: lei ricorda tutto, ricorda episodi e dettagli infinitesimali, impara a memoria una canzone al primo ascolto.

Giulio è piccolo, ma ha già imparato dove stanno i giochi e i libri e si serve da solo, sa riconoscere la pentolina dove scaldo la sua pappa e la sua scodella e quando le vede urla sempre allo stesso modo (!!), ha imparato a fare zuccazucca con babbo, a fare ciaociao quando va a dormire e a battere le manine. Soprattutto ha imparato perfettamente il concetto di "vietato": gattona fino alle scale/allo stereo/al forno, si ferma, si volta a guardarmi e fa "no no no" con il ditino. Salvo poi tentare la tragressione, si capisce.

E mentre osservo queste meraviglie rabbrividisco perché mi rendo conto della responsabilità che ho...perché per i prossimi dieci o quindici anni sarò io, saremo noi, a riempire questa scatola prodigiosa, e questi cuccioli saranno l'uomo e la donna che noi gli permetteremo di essere.
Perché è vero il carattere, è vero l'ambiente e la scuola e gli amici e il resto...ma le fondamenta siamo noi, noi siamo la lente con la quale guarderanno il mondo, e gli insegniamo la lingua con la quale parlare e interpretare ciò che arriverà alle loro orecchie.

E ho paura perché davvero non c'è al mondo mestiere più terrificante e meraviglioso che accogliere e far crescere un essere umano.

mercoledì 16 novembre 2011

Piccolo spazio pubblicità

Ecco, ci siamo, la Princi non ha ancora quattro anni e già ondeggia pericolosamente sull'orlo del baratro del più bieco consumismo occidentale.

Ovviamente la signorinella in questione non ha libero accesso alla TV, le sono concessi un paio di DVD a settimana  - le solite pallose Cenerentole e Sirenette, e meno male che si è rivelata amante anche di titoli vintage come la Spada nella roccia e Robin Hood, molto più divertenti (per me, intendo).
Per il resto, niente. A pranzo e cena niente TV, e prima di andare a letto preferisce giocare un po'.

L'unica concessione è Heidi mentre fa colazione, al mattino.
In realtà il fatto è che l'incaricato al trasporto mattutino all'asilo (cioè Babbo) sperimenta qualche difficoltà nella gestione simultanea di entrambi i nani e di se stesso alle 8 del mattino, quindi la trasformazione della bambina in una statua di sale per una ventina di minuti gli fa gioco eccome.

Bastano questi pochi minuti per renderla del tutto schiava delle canzoncine e delle lucette della pubblicità?
Certo, c'è l'asilo, e gli altri bambini, e le amichette streghe, mannaggialloro.

E allora,
- Mamma, io sono Blum
- CHI!?
- BLUM, quella delle Wynx....senti qui: Fiamma del dragooo!
- (Oddio NOOOO)....
- Mamma, Tizia ha la bambola di BLUM, mi compri la bambola di BLUM? E la maglietta di BLUM?

e poi
- Io voglio le bambine...
- ?
- SI DAIII quelle bambine della televisione....quelle che sciano...me le compri?
(ndr: ancora non ho capito cosa siano)

e ancora
- Guaaaaardaaaaaaaaaa (appiccicandosi a una vetrina)!! La bambola della televisione!!!! La vogliooo!!!
- Anna, spiccicati da quella vetrina, la signorina ci sta guardando male...
- Me la compriii? Dai me la compriiiiiii
(ndr: provo a barattare l'orrida bambola con un libro, ma funziona sempre meno)

e via dicendo.

Per dire, io non sono una talebana del gioco steineriano e dei puzzle in legno d'olivo, non sono una purista ascetica che fa il pane in casa e cuce da sola i vestiti per i figli.
Mi piace lo shopping, mi piacciono i centri commerciali luccicanti, a volte cedo alle lusinghe della pubblicità.
Però io sono adulta e riesco (quasi) sempre a regolarmi.
Ma un bambino?

martedì 8 novembre 2011

Confessioni di una madre (poco) giocherellona

Va beh, faccio outing.
Io quando leggo delle mamme che si divertono un casino a giocare per interi pomeriggi con i loro pupi, sedute sul pavimento e circondate di costruzioni, bambole e trenini (meglio se autoprodotti), ecco mi sento un po' una merdina degenere.
Insomma, io non è che ci sia proprio portata.
Lo so, non ci sono scuse che tengano, una brava mamma DEVE giocare con i nani che ha messo al mondo, e deve farlo anche per benino. Io mi impegno, soprattutto con Anna, ma dopo un po' mi ammoscio di brutto.
A mia discolpa posso dire che adoro leggerle fiabe, filastrocche e quant'altro, amo disegnare insieme a lei, mi diverto un sacco a cucinare e pure fare i mestieri con lei (dite che si chiama lavoro minorile?)
Sia come sia, il raggiungimento dell'autonomia nel gioco è stato per me uno dei recenti traguardi più festeggiati...festeggiati nel mio puro cuore di madre, intendo, non è che sto qui a gridare "olè, finalmente ti sei messa a giocare da sola e non mi tiri più per le gonne mugolando GIOCHIAMO ALLE PRINCIPESSEEEEE???"
A parte gli scherzi, ero un po' preoccupata per l'arrivo della brutta stagione: a casa alle 16,30, come sbarcare la serata fino a cena, il più delle volte chiusa in casa con due figlioletti che insieme non arrivano a cinque anni?
Come al solito però la Divina Provvidenza aiuta!
Si siede in salotto circondata dalle sue bamboline, i suoi animaletti, le sue costruzioni e gioca, gioca, gioca....fa le vocette, canta le canzoncine, improvvisa interi racconti e discorsi incredibili fra i vari personaggi (devo, devo, DEVO registrarla). 
E devo dire che questa nuova versione di lei, che si immerge in tutti i possibili mondi della sua fantasia è pazzamente affascinante per me...all'inizio ne approfitto per riordinare la casa, preparare la cena e via dicendo, ma alla fine mi ritrovo sempre appoggiata al muro che la guardo un po' di nascosto un po' ridacchiando e un po' trattenendo una lacrimuccia...perché giocare da soli vuol dire diventare un po' grandi, no?

giovedì 3 novembre 2011

SuperPiumy

Giulio, sei una bestia.
Detto con affetto, eh, ma la Princi ha ragione.
Piumino negli ultimi tempi ha messo su un fisico niente male, e soprattutto ha sviluppato una forza smisurata, tipo supereroe.
Mangia come un bufalo, prediligendo tutto ciò che può sbranare e triturare con i suoi sei denti.
Comunica con il mondo, a volte con una vocina dolce che scioglie il cuore, più spesso con urla disumane che spaccano i timpani a tutto il vicinato.
Gattona alla velocità di un Eurostar, affronta risoluto scale e gradini, si dà al free climbing sui mobili, si sposta usando sedie e altri oggetti come deambulatori e andando regolarmente a schiantarsi contro il muro.

Come ogni baby supereroe che si rispetti però non ha ancora imparato a gestire la sua forza mostruosa!

Tenerlo in braccio è pericolosissimo, il rischio è di beccarsi una manata o un pugno in un occhio, o peggio ancora una testata sul naso (d-o-l-o-r-o-s-i-s-s-i-m-a!).
Nutrirlo è una corsa contro il tempo, perché se il cucchiaino non mantiene costante la velocità desiderata, parte un colpo terrificante che fa volare la scodella nell'iperspazio, con conseguente ri-tinteggiatura dell'intera cucina (in genere infatti alla cena segue la doccia per mamma e bambino).
ESSERE la Princi è di per sè un rischio, in quanto idolo e massimo oggetto del desiderio del piccolo Godzilla: appena è portata di mano lui le dimostra tutto il suo affetto strappandole intere ciocche di capelli e mordendo e pizzicando ogni centimetro di ciccia disponibile.

Sembra un po' il piccolo Obelix caduto nel calderone della pozione magica.