Chiunque inciampi in un blog come questo ha sicuramente presenti le vintagissime e amatissime APINE della Chicco che sballonzolavano sulle nostre culle trent'anni fa (si, vabbé, anche qualcosa in più...) e che mi risulta vadano alla grande anche adesso.
A noi le hanno regalate per la nascita di Anna e non c'è stato verso di smontarle MAI, quindi sono passate al Piumino pari pari insieme al lettino della sorellona.
Sono carucce, colorate, hanno la faccina simpatica e il piccolo di casa, come milioni di bambini prima di lui, inizia a occhieggiarle con interesse.
La doce musichetta che accompagna il loro instancabile svolazzare rassicura, culla e concilia il sonno...ehmmm, sì.
Ed è qui che mi domando: ma i geni della Chicco non potevano inventarsi un modo di ricaricare il carillon diverso da quella terrificante cordicella che mi vanifica in un attimo un quarto d'ora di soavi voli apeschi?
Situazione: ore 21, Piumino satollo e profumato, luci soffuse e voci sommesse, lenzuola morbide e ciuccio in bocca, viene gentilmente deposto nel lettino.
Parte il dolce carillon, le apine lo ipnotizzano girando...pian piano gli cala la palpebra, lui tenta strenuamente di resistere al sonno ma non ce la fa, la musichetta e tutto quel girare sono troppo potenti, pian piano si appisola...
....cribbio, è finita la carica, aspetta che gli do' un'altra giratina così si addormenta definitvament SCRAAAAAATCHHH!!!!!!
Quella stramaledetta cordicella sotto la casina delle api fa un rumore del diavolo, il Piumino fa un salto di mezzo metro spalancando le braccine come se precipitasse in un burrone, nel mentre perde il ciuccio e rigurgita pure.
UEEEEEEEEE'!!!!!!
Tocca ricominciare da capo.
Ora, io dico, signor Chicco, mi vuol forse dire che sono l'unica che ha questo problemino????