giovedì 21 dicembre 2006

nessun titolo

Ieri sera, h. 23.30, crolliamo sul divano dopo l'ennesima ipercalorica cena degli auguri. Il gatto si vendica di averlo lasciato al freddo e al gelo mezza giornata mordendo e graffiando ogni lembo di pelle scoperto. Ci avvolgiamo in km di pile mentre aspettiamo che i termosifoni sciolgano le stalattiti.


A Matrix si parla di nascite, ostetriche e cesarei: hanno tutta la mia attenzione.


Fanno addirittura vedere un parto, ma proprio tutto tutto eh: la testolina (cazzo, sembra enorme!!!) che esce DA LI', la signora che la acchiappa e la tira...il Marito guarda la scena con le mani davanti dagli occhi come se guardasse un film dell'orrore, lo vedo abbastanza impressionato (in effetti come dargli torto!!?).


Ovviamente io mi metto a piangere, eh. A me queste cose mi fanno un effettaccio.


Pensi che in effetti è la cosa più naturale di questo mondo, eppure ti sembra ogni volta impossibile: un miracolo o una magia.


Sto lì con l'occhio lucido infagottata nella coperta, e il Marito si appoggia alla mia spalla, mi pianta addosso quegli occhioni color cioccolata e comincia a borbottare qualcosa di poco intellegibile...colgo solo "bambino" un paio di volte.
Che volesse dire "mi adorata consorte, dopo lungo tempo di profonda riflessione sul senso della vita e il fine ultimo della nostra esistenza su questa terra, sono ragionevolmente pronto a comunicarti che è mia seria intenzione intraprendere con te un ulteriore tappa del nostro percorso; di conseguenza, ritengo che sia giunto il momento di avviare le pratiche di concepimento di un erede, con le dovute modalità e tempistiche"?


Non ho avuto reazioni sconclusionate.
Giusto una lacrimuccia.


Felice
Felice.


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