giovedì 27 ottobre 2011

Le streghe che fanno ridere e quelle che no*

La Princi alla materna ha tre amichette del cuore con le quali da un bel po' fa comunella. Giocano, chiacchierano, a volte litigano, ma si cercano sempre.
Le maestre sogghignano quando mi indicano quel buffo gruppetto, loro le chiamano Il Quartetto Cetra e più di una volta le ho trovate tutte e quattro sedute in un angolo dopo una ramanzina (in genere perché fanno un casino infernale durante l'ora della nanna): se ne stanno in castigo un po' imbronciate, ma tutto sommato non se ne fanno una malattia....anzi.
Dopotutto una piccola punizione scontata con le amiche del cuore è quasi una festa.
Io le chiamo le streghette.
Ecco le streghette! Che avete combinato oggi?
Loro ridacchiano, si mettono a parlare tutte insieme, mi mostrano un gioco nuovo, le scarpe con i brillantini (embè), una ferita di guerra. Poi trascino via Anna che si rotola a terra urlando "Non è giusto non è giusto, non puoi portarmi viaaaa".
Mi fanno una tenerezza immensa, hanno dodici anni in quattro eppure sono davvero piccole donne: le guardo e mi sembra di vederle fra dieci, vent'anni, ognuna con il suo carattere, il suo sorriso, la sua voce e le amiche del cuore con cui dividere i sogni, i pensieri e le paure.

Sabato scorso, dopo una bellissima giornata passata con le amiche, sul pullman dove viaggio salgono alcune ragazze, evidentemente di ritorno dallo struscio del sabato pomeriggio nel paesotto lì vicino.
Avranno 14, 15 anni e il look tipico dell'adolescente in libera uscita: nel senso, sono vestite tutte uguali, stessa pettinatura, stesso trucco. Ma non c'è niente di male, si sa che a quell'età conformarsi al gruppo è vitale (e ancora mi ricordo le mie turbe quando mia madre mi costringeva a "vestirmi bene"!!!).
Sono giovani, sono allegre, sono belle.
Salgono sul pullman spintonando tutti e parlando a voce altissima: sembrano non accorgersi nemmeno di essere in uno spazio ristretto pieno di gente, loro se ne fregano, bastano a se stesse.
Risate sguaiate e una caterva di parolacce che farebbero impallidire un portuale; pure un paio di bestemmie, che ci stanno sempre bene. Commentano le persone incontrate nel pomeriggio, non risparmiando epiteti da brivido (Signore, fa che fra dieci anni non mi trovi su un autobus insieme a un gruppo di 15enni che parlano di mia figlia!!!) né uscite tipo Io quello là me lo ....
Il peggio però si raggiunge quando sale sul pullman un signore anziano, un po' malmesso e forse anche un po' strano, che riesce a fatica a attraversare il gruppetto per raggiungere un sostegno a cui aggrapparsi e lancia un paio di sguardi insofferenti di troppo.
Se ne accorgono subito e iniziano a prenderlo di mira senza pietà, rese forti, invincibili e spietate dal loro essere tante, vicine, uguali; prima un paio di sgradevoli commenti fra di loro, poi a voce più alta, improvvisano addirittura una canzoncina di scherno.
Il vecchietto le apostrofa in modo altrettanto sgradevole....ma è solo una persona anziana, sballottata in un autobus buio e affollato, disorientato dalle grida di dieci adolescenti.
Fa pena, davvero.
Ma loro non hanno pietà di niente e di nessuno, vedono solo se stesse e un'occasione per divertirsi e testare la loro forza, la loro capacità di sfidare le regole degli adulti (porta rispetto agli anziani).
Sono dieci minuti brutti, e tristi.
Guardo in faccia quella più vicina a me, le dico di smetterla: quella mi volta le spalle, non si girerà più dalla mia parte.

Penso che quel signore potrebbe essere mio padre, fra un po' di anni.
Penso alla Princi, alle sue amiche streghette.
Saranno così fra dieci anni. Saranno così?
Sono ragazzi, i ragazzi sono così. Sono davvero così? Sempre? Per forza?
Sono io che sono diventata un po' bacchettona. Davvero?

*parliamo di streghe, visto che sembra che sia obbligatorio "festeggiare" Halloween, altrimenti non siamo abbastanza moderni e globalizzati.

11 commenti:

  1. Non sei bacchettona, sei solo una persona educata.
    Quanto alle stronzette sul bus e alle loro parolacce, vorrei conoscere il raffinatissimo linguaggio usato in casa dai genitori e magari gli epiteti lanciati quotidianamente verso gli anziani nonni...
    Ho avuto 15 anni anch'io, anch'io mi sono vestita e truccata in fotocopia alle altre, ma mi sono sempre tenuta lontana dalle stronzette.
    Quello che trasmetti ora ai tuoi figli lo porteranno dietro tutta la vita, e tu stai trasmettendo amore, rispetto e serenità. Tranquilla, la Princi non sarà mai come loro.
    Quanto ad Halloween, che lo festeggino le stronzette, visto che è la loro festa...

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  2. Tempo vidi uno spaventapasseri in una vetrina tutto addobbato. Faceva ridere. Se non che aveva una maglietta con su scritto: "Non ridere, tra qualche anno potrei essere tuo figlio, o peggio, il fidanzato di tua figlia"... appunto...

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  3. io festeggio halloween perchè è divertente, come il carnevale: e sono in tanti quelli che detestano il carnevale!
    mi viene anche da dire che tanti dei giovani di oggi sono persone con tante potenzialità, e i comportamenti in gruppo hanno delle dinamiche strane e controverse. io adoro la generazione di cui parli, perchè vedo tante cose buone.
    però un calcio nel culo glielo avrei stampato... (mannaggia ho detto una parolaccia, si può dire sul tuo blog?) :-)

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  4. @lucia, io non è che adori tanto il Carnevale...ma Halloween ancora meno, perché non lo sento mio, non mi dice niente, mi sembra propri una roba d'importazione...senza considerare il fatto che ragni, teschi e fantasmi non sono proprio i miei soggetti preferiti....
    per quanto riguarda il resto, sono d'accordo con te: il mio non voleva essere una piagnisteo "ai miei tempi eravamo meglio" perché in effetti forse non lo eravamo nemmeno...quello che mi ha tanto colpito - come dici tu - è l'effetto branco...

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  5. Io ho un figlio adolescente come sai, e per fortuna non è in tutto e per tutto come certi ragazzi che vedo in giro, ma è comunque un ragazzo, per fortuna educato. Ma so che in gruppo qualche parolaccia, che a casa non dice, scappa...Secondo me eravamo diversi, io ero molto calma e tranquilla, non mi vestivo come certe ragazzine oggi, avevo meno libertà, ma penso che la colpa sia anche di noi genitori. A me Carnevale non piace molto, ma Halloween lo festeggiamo, in fondo si tratta di una serata e ai ragazzi piace molto, anche se non è una festa nostra.

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  6. Te lo dice una che e' sempre stata fuori dal gruppo al limite dell'intransigenza: tua figlia portera' dentro di se' quello che le avete insegnato con le parole e l'esempio e non c'e' effetto di branco che tenga contro quest'educazione del cuore! A me di Halloween piace solo cucinare con la zucca!

    Alice

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  7. Io mi associo a quello che ha detto Rospino, anche noi siamo state ragazzine che seguiva la moda dell'epoca e facevano "gruppetto" ma non mi ricordo mai d'aver preso in giro una persona anziana ne' tantomeno d'aver bestemmiato ...certo le "parolacce" non mancavano ma mai oltre il limite. E' questione di educazione e di esempi presi dalla famiglia.

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  8. @Alice, noi stasera tortelli di zucca ;-P

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  9. Oltre all'educazione a me pare proprio mancasse il cuore.Ma di gente così ce n'è in tutte le generazioni purtroppo.A me quelle persone però fanno pena, le streghette, perchè spesso mi viene da pensare a come loro siano state trattate.Spesso dietro a tanta arroganza c'è anche molta sofferenza.Poi basta una stronza di puro sangue (si perchè ci sono anche quelle purtroppo) che ti fa credere che sia giusto come comportamento ed ecco l'effetto-branco che dilaga.
    Ma come potrà mai la Princy con una mamma come te a diventare così????

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  10. @Naike, mica son tanto convinta che tutte e cinque o sei erano ragazze con storie di famiglie disastrate o sofferenti alle spalle. A me sembrava maleducazione bella e buona, ma soprattutto di quel maledetto effetto branco di cui tanto si parla ma che davvero c'è, ed ha una potenza impensabile...sono strasicura che se ognuna di quelle ragazze fosse stata da sola su quell'autobus manco si sarebbe sognata di comportarsi in quel modo

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