mercoledì 29 settembre 2010

Ore 7.00


Mentre mi vesto ti sento rigirarti nel lettino lamentandoti un po', segno che il tuo lungo lunghissimo risveglio sta iniziando.
Corro in cucina, preparo il biberon del latte (appena tiepido e con tanti biscotti, come piace a te) e te lo porto.
A occhi chiusi allunghi la mano e lo ficchi in bocca: lo mandi giù in mezzo minuto senza nemmeno tirare il fiato, "tutto" sussurri e me lo ridai, sempre senza aprire gli occhi.
Ti giri su un fianco e abbracci Totsy prima di ripiombare nel dolce sonno del mattino.



Dovrei andarmene, perderò il bus, ma non riesco a non guardarti un altro pochino, nella penombra tranquilla della tua cameretta : i tuoi capelli tutti scompigliati, le tue ciglia così lunghe, le tue guance tonde e lisce, la tua bocca appena socchiusa.
Dormi, completamente rilassata, abbandonata, sicura.
Vorrei entrare in quel letto con te, abbracciarti e stringerti tutta, baciarti e annusarti e accarezzarti fino a sentirmi sazia, sempre che sia possibile...mi travolge una tenerezza tale che mi sembra di sciogliermi.



Non ho fatto il minimo rumore, ma come se avessi le antenne ti volti leggermente e socchiudi le palpebre: mi vedi, fai un sorriso assonnato.
Allunghi una manina, io mi avvicino, e mi fai una carezza leggera, pigra, calduccia. "Mamma", dici soltanto.



Ed è davvero tardi, e devo uscire: fuori è freschino, un po' nebbioso, il sole è appena sorto.
Vado, ma il mio cuore lo lascio con te, nel tepore del tuo lettino, fra i tuoi riccioli.

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