martedì 2 febbraio 2010

Fantasia

La Princi sgranocchia un pezzo di pane.
Ad un tratto si blocca, lo guarda e urla Guadda! Guadda! Pante! (Guarda! Questo pezzo di pane è tale e quale un elefante!)...la volta dopo è un cavallo, o la luna, oppure un bambino. Il pezzo di pane trotta, vola, ride, abbaia.

La Princi esamina con attenzione la faccia di Babu, tocca la barba. Le piace un casino. Allunga la manina e ZAC! Io pendo bocca babbo!,  stacca la bocca di Babu, con barba e tutto, e se la appiccica in faccia. Poi scappa a gambe levate per evitare che il legittimo proprietario se la riprenda...si inseguono per tutta la casa. Lui recupera la bocca, alla fine, ma è la volta del piede di mamma, della mano con il neo (adora i nei, e non ne ha nemmeno uno poveretta!), dell'orecchio con l'orecchino attaccato...li ruba a noi e se li appiccica addosso.
Se proviamo noi a staccarle una guanciotta o un ricciolo se la prende a morte.

La Princi si avvicina quatta quatta e mi dice a bassa voce Guadda mamma, io c'ho ttella (Guarda mamma, c'ho una stellina proprio qui): apre le manine con circospezione e mi fa vedere una stellina immaginaria. E' tutta felice e se la rimira ridendo. Ora io butto ccelo! (Adesso la tiro nel cielo), apre le braccia e la fa volare, oppure Metto ttacca (La metto in tasca), o anche Ora mangio ttella  e se la pappa gongolante.

Meglio delle bambole, dei cartoni, di qualsiasi giocattolo.

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