Il padre dei miei figli è uno sportivo, o meglio lo è stato tutta la vita, finché un'ernia maledetta e il lavoro autonomo (cosa dite? due figli? ah, già) l'hanno bloccato definitivamente con pantofole e TV.
Giocava a basket, sciava, nuotava e compagnia bella.
E' un grandissimo e convinto sostenitore della valenza educativa dello sport, del gioco di squadra, dell'impegno al continuo miglioramento, del rispetto delle regole ecc. ecc.
Come no, d'accordissimo.
La sottoscritta nasce da due genitori antisportivi, i quali hanno tuttavia cercato di inserirmi in tutti i modi nel magico mondo del sudore e dello sforzo fisico: ricordo tutta una serie di "prime lezioni" di pallavolo, pattinaggio, tennis....niente, dev'essere questione di geni.
Lui non vede l'ora di avviare la nostra piccola Principessa sulla faticosa e appagante strada dello sport, e non sarò certo io a impedirglielo. Ma lei ne avrà voglia? Gli piacerà?
Sinceramente, non mi sembra particolarmente portata
...la coordinazione non è il suo forte e tantomeno la resistenza, e se ovviamente si diverte un sacco a correre dietro a un pallone (trovatemi un bambino che non lo adora), in realtà è molto più attratta dai giochi di immedesimazione - io sono la mamma, io sono il dottore, io sono la cuoca, io sono la maestra, io sono il lupo... - dal disegno, dal pasticciamento culinario e in generale da tutto ciò che può creare danno e scompiglio, ma con poca fatica.
E poi, la Princi ama, adora i libri.
I libri da bimbi piccoli, pieni solo di figure e disegni, i libri da grandi da leggere e rileggere fino alla nausea*, i libri puzzle, i libri delle Principesse Disney e i libri vintage di sua mamma trent'anni fa. Direi che ha vinto il gene di mammà.
E ama il teatro, pazzamente.
L'abbiamo portata a vedere tre o quattro spettacoli teatrali rivolti ai bambini piccoli (favole, per lo più) e ogni volta ho rimpianto di non poter fotografare l'espressione della sua faccetta nel momento in cui le luci si spengono, il sipario si apre....fino alla fine dello spettacolo resta di sasso, completamente rapita.
Tornando a casa si chiude in un mutismo totale (suo padre dice, sta elaborando).
Dal giorno dopo in poi inizia a risputare fuori "pezzi" dello spettacolo che ha visto, dettagli incredibilmente piccoli, domande domande domande domande, e commenti e impressioni e emozioni.
Ecco, io la vedo su un palco illuminato che impersona un animale, un folletto, una principessa....uno dei mille personaggi che abitano la sua smisurata fantasia.
* qualche sera fa
Anna: Babbo, mi leggi questo?
Babbo: Anna, questo libro te lo sto leggendo tutte le sere da un mese! Non ne posso più, domani lo brucio!!!!
Ha pianto mezz'ora, poi l'ha nascosto sotto il divano "così non lo trova e non lo brucia"