So che è impossibile, ma vorrei riuscire a raccontare tutto quello che è successo nella settimana appena trascorsa, per non dimenticarmelo mai, per poterlo raccontare un giorno a lei, per tenerlo sempre fra i ricordi più emozionanti della mia vita.
Il parto è stato…beh, un parto.
Le contrazioni sono arrivate nella notte fra lunedì e martedì e lei è nata la notte successiva…quindi insomma, sono arrivata al momento clou che ero un po’ stanchina ;-P !
Avevo deciso per l’epidurale, ma nemmeno quella (…ti pareva?) è filata liscia: la povera anestesista ha sudato sette camicie per inserire il tubicino…sembra che proprio non riuscissi a mettermi nella posizione giusta (ora, non è che farsi fare un buco e inserire un catetere nella spina dorsale sia proprio una passeggiatina..).
Comunque, alla fine è andata, e devo dire che l’ora successiva è stata (quasi) una pacchia: le contrazioni erano forti e frequenti, ma sentivo poco il dolore, addirittura mi addormentavo tra una e l’altra, quando non chiacchieravo amabilmente con ginecologa e ostetrica…in sala parto eravamo tutte donne e tutte giovani, l’unico uomo era il PDMF che è stato preso in giro e dileggiato da tutte.
Quando è arrivato il momento di spingere, sono cominciati i dolori…insomma, lo dico sinceramente: pensavo fosse meno faticoso e doloroso, porcaccia la miseria!
Ho veramente temuto di non farcela, toccando il fondo al grido di “drogatemi ancoraaaaaaaaa!”.
Comunque, ho bevuto fino in fondo l’amaro calice, con il mio coraggioso marito nella veste di personal trainer (“respira! non con la bocca, con il naso! così! spingi!” eccecc), che ha avuto solo qualche lieve momento di sbandamento quando:
1- la piccola ostetrica carina ha detto allegramente “senti tesoro, adesso TI FACCIAMO UN TAGLIETTINO” (lui sostiene che mentre lo diceva brandiva un paio di forbici tipo quelle da giardiniere….”
2- si è materializzato un bel dottore alto e muscoloso che ridendo e scherzando ha utilizzato la sua forza bruta per spingere la Nana fuori dalla pancia…
Ma alla fine è andato tutto come doveva, ed eccola là nelle mani della dottoressa.
Il resto è stato un po’ frenetico, incasinato e strano: la piccola aveva un piccolo di stress respiratorio, dovuto forse a un po’ di liquido in un polmone, per cui è stata portata in Terapia Intensiva.
Per fortuna siamo stati subito tranquillizzati sulle sue buone condizioni, e anche se nei tre giorni successivi abbiamo potuto vederla e coccolarla e sbaciucchiarla solo durante gli orari delle poppate, andava bene lo stesso.
Poi è arrivato un po’ d’ittero, e la signorina, come ogni VIP che si rispetti, si è fatta un giorno e mezzo di lampada integrale, con addosso solo la mascherina agli occhi.
E poi siamo tornati a casa…ma questa è un’altra storia!!!!